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Eucaristia visibile

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Quando l’opinione contraria diviene sentenza di giudizio, Debora non potrà sottrarsi alle decisioni ecclesiastiche, che le applicano durissimi trattamenti. Alcuni sacerdoti decideranno persino di non farla accedere al Sacramento della Comunione.
La comunicherà molte volte la Santissima Vergine e persino l’Angelo del Getsemani.
Il 23 maggio 1995 per la prima volta è possibile documentare l’evento dell’Eucaristia visibile sulla lingua della giovane. Assistono la madre, il fratello e alcuni strettissimi amici.
Il 23 dicembre 1995 la visibilizzazione della Santissima Comunione si palesa davanti a diverse decine di pellegrini giunti per l’Apparizione mensile.
Il 23 aprile 1997 la Signora porta in mano una Coppa di Divine Particole e comunica Debora. I presenti sono colpiti e commossi: «Figliola, questo è il Corpo del Mio Divino Figlio Gesù… ecco il Corpo del tuo Signore, il Sangue che redime». Poi le insegna questa breve preghiera: «O Corpo Santo, o Sangue Divino, guarisci l’anima mia e apri il cuore sofferente».
Da questo momento l’Eucaristia sarà per lei una Persona attraverso la quale realizzare e orientare sentimenti, slanci, operosità, martirio interiore.
Gesù dice: «Durante la Transustanziazione non Mi hai amato intensamente e non hai meditato nel tuo cuore il Pane Vivo del Mio Corpo. Ora è Mio desiderio che la Mia Divina Particola torni nella tua bocca e La ripari...».
Debora: «Dopo un’ora dall’essermi nutrita?»
Gesù: «Non essere incredula» (6.4.1995).
Dai diari: «Nessuno potrebbe comprendere il rapporto che passa tra Dio e l’anima attirata dalla fiamma Eucaristica».





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